Details
Author
Piccolomini, Enea Silvio (Pio Ii)
Publishers
Stephan Plannck
Keyword
Pio II religione religion pontefice pontiff cardinali cardinals, diplomazia turchia diplomacy Turkey
Description
In-4°, 88 carte di cui prima e ultima bianche (ultima mancante), legatura in mezza pelle con angoli, leggermente rovinata, copia a pieni margini (150X205); Colophon: Finiut epistole Enee Siluii piccolominei qui & Pius secundus fuit in Cardinalatu edite. BMC IV, 92; Goff p.713Questo documento fornisce una testimonianza fondamentale su questo straordinario personaggio che fu contemporaneamente uomo di Chiesa – e di “apparato ecclesiastico” -, ma anche grande giurista, uomo di cultura, umanista e raffinato diplomatico. Unico vescovo di Trieste (tra il 1447 e il 1450) ad assurgere – nel 1458 - al soglio pontificio. Enea Silvio Piccolomini fu un grande ecumenista ante-litteram. Di lui infatti – sia prima che dopo l’elezione a Papa – è nota l’attenzione verso le altre comunità religiose, verso gli ortodossi di Grecia e dei Balcani di cui auspicò – e cercò di trattare – condizioni migliori da parte del dominatore turco; e verso gli stessi Ottomani per cui è noto persino un tentativo di “convertire” lo stesso Sultano; e poi verso gli ebrei di cui pose le condizioni per una maggiore libertà.In-4 °, 88 leaves, first and last blank (last missing), slightly damaged half leather binding with corners, copy with full margins (150X205); Colophon: Finiut epistole Enee Siluii piccolominei qui & Pius secundus fuit in Cardinalatu edite. BMC IV, 92; Goff p.713This document provides a fundamental testimony on this extraordinary person who was at the same time a man of the Church - and of the "ecclesiastical apparatus" -, but also a great jurist, a man of culture, a humanist and a refined diplomat. The only bishop of Trieste (between 1447 and 1450) to have risen to the papal throne in 1458. Enea Silvio Piccolomini was a great ante-litteram ecumenist. In fact - both before and after his election as Pope - his attention is known to other religious communities, to the Orthodox of Greece and the Balkans, of whom he hoped - and tried to negotiate - better conditions on the part of the Turkish ruler; and towards the Ottomans themselves, for whom an attempt to "convert" the Sultan himself is known; and then towards the Jews of which he laid the conditions for greater freedom.