Details
Author
Gradi, Stefano, Stephani Gradii Ragusini, Gradic
Publishers
Typis Francisci Tizzoni
Keyword
Scienze, filosofia, religione science philosophy religion Croazia Ragusa Croatia, Dubrovnik
Description
In -4°; (16), 134; cartonato moderno. Stefano Gradi (1613-1683), o anche Gradic, filosofo e scienziato croato, fu inviato precocemente da Ragusa a Roma, dove studiò in seminario e prese gli ordini secolari: nel 1661 divenne custode della Biblioteca Vaticana. In quest’opera Gradi si inserisce con veemenza nella discussione sul “probabilismo” etico, concetto di teologia morale messo a fuoco nel secolo precedente e abbondantemente dibattuto negli anni in cui viene pubblicata quest’opera. I probabilisti, in estrema sintesi, accettavano che una determinata norma morale potesse essere discussa in termini di probabilità della sua “verità”. Matematico per formazione e consuetudine, e quindi profondo conoscitore delle scienze esatte, Gradi si scontra con quanti, i probabilisti estremi, applicavano in modo secondo lui arbitrario dei concetti propri della geometria alla morale: pur essendo questo, in senso stretto, un libro di teologia morale, abbonda di riferimenti alla matematica e alle scienze, con precisi riferimenti a Castelli, Galileo, ecc., rivendicando un’autonomia delle scienze matematiche rispetto a quelle storiche e morali. La pubblicazione di questa “Disputatio” gli valse il sospetto di Giansenismo e il ritardo della sua nomina cardinalizia. Rilegato con “Oratio de eligendo Summo Pont. Sede vacante post obitum Alexandri VII.”, Roma, Tinassi, 1667 (pp. 12).Riccardi I, 617 “intorno all’opera - de opinione probabili - vedi Jang. o des sav., anno 1679”Modern paper. Stefano Gradi (1613-1683), or Gradic, was a croatian scientist and philosopher. He was early sent to Rome, from Dubrovnik, where he became a priest: in 1661 he was appointed as principal of the Vatican Library. In this work Gradi get into the disputation about the ethic “probabilism”, a theological concept defined in the XVI Century and much discussed at his time. A matematician, Gradi substains the autonomy of sciences from history and moral studies. The publication of this “Disputatio” pulled him to be suspected of Jansenism. Bound with “Oratio de eligendo Summo Pont. Sede vacante post obitum Alexandri VII.”, Roma, Tinassi, 1667 (pp. 12).