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Rare and modern books

Castelli Benedetto

Della misura dell' acque correnti. In questa terza edizione accresciuta del Secondo libro, e di molte curiose Scritture non più stampate - Demostrazioni geometriche della misura dell' acque correnti

Per gli H H. del Dozza, 1660

1500.00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italy)

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Details

Year of publication
1660
Place of printing
in Bologna
Author
Castelli Benedetto
Publishers
Per gli H H. del Dozza
Keyword
Scienze, Idraulica, Seicentine bolognesi
Dust jacket
No
State of preservation
Fine
Languages
Italian
Inscribed
No
Print on demand
No
Condition
Used
First edition
No

Description

2 parti con autonomo frontespizio e paginazione continua in un vol. in-4° (210x150mm), pp. (20), 184, legatura settecentesca m. pergamena e angoli con titolo in oro su tassello al dorso. Tagli a spruzzo rossi. Antiporta calcografica (un ponte sul Tevere sormontato dalle armi di papa Urbano VIII, di cui il Castelli era matematico). Dedicatoria all'abate Urbano Sacchetti. Fregio xilografico al titolo, testatine, capilettera e finaletti ornati e istoriati in xilografia. Alcuni diagrammi e un disegno xilografico n.t. Indice preliminare. Ottimo esemplare. Terza edizione, parzialmente originale, di questo celebre trattato idraulico secentesco apparso primamente nel 1628; figurano qui per la prima volta il secondo libro (che inizia a pag. 76), comprendente anche la 'Considerazione intorno alla laguna di Venezia' e la 'Considerazione sopra la bonifica del Bolognese, Ferrarese, e Romagnola' (pp. 152-176) e la lettera a Mons. Ferrante Cesarini scritta dal Castelli nel 1639. 'Intanto gli era stata affidata dal papa l’annosa questione delle acque del Chiana, e così riprese i suoi studi di idraulica, il cui miglior frutto uscì a Roma nel 1628 col titolo Della misura delle acque correnti, ristampato ivi nel 1639 e a Bologna nel 1660 e tradotto in francese ed in inglese. L’operetta è composta di due parti, dedicate l’una al papa e l’altra a Taddeo Barberini. Muovendo dagli scritti dei suoi predecessori, da Frontino all’idraulico dell’ultimo. Cinquecento Giovanni Fontana, il C. osserva che l’acqua di un fiume, per un dato passaggio (ad esempio, le arcate di un ponte), aumenta di quantità coll’aumentare della velocità. Ora la diversa velocità dell’acqua in diversi punti dell’alveo del fiume ne muta notevolmente la portata. Egli determina il rapporto matematicoll inversamente proporzionale, tra la sezione d’un fiume e la sua velocità, e da esso ricava diversi corollari ed indicazioni sulle piene dei fiumi e dei torrenti, sulla portata degli affluenti, sui metodi per ridurre o prevenire le piene per mezzo di canali, sull’irrigazione e la distribuzione delle acque di fonte. Il metodo da lui ideato per tali studi (compiere le esperienze su un modello) fu in seguito adottato da vari scienziati. Si sa che egli meditava un’opera ben più vásta e complessa, in cui esporre un sistema generale per la regolazione di qualsiasi tipo di acque correnti, ma che non poté compierla. Ma già la Misura fu subito considerata fondamentale sull’argomento.' (Augusto De Ferrari in D.B.I., 21, 1978). Riccardi, I, 290. Gamba, 1845. Graesse, II, 64. Brunet, I, 1625. Cinti, 137.