Dei delitti e delle pene

LIBROBell’esemplare a pieni margini in barbe (lieve alone al margine superiore delle ultime carte; restauri professionali al dorso e agli angoli del piatto superiore); nota di possesso di antica mano al piede del frontespizio; prove di penna (lettere calligrafiche) al margine inferiore delle pp. II e III; ex libris di «Renato Pigliasco» al contropiatto anteriore.«Manipolazione eseguita su un ristretto numero di esemplari superstiti dell’edizione di “Londra”, 1774, impressa a Livorno da Giovanni Tommaso Masi [Firpo, n. 16]; lo scopo sembra unicamente quello dell’aggiornamento della data e, probabilmente, della soppressione del nome di Voltaire. Si procedette pertanto all’eliminazione del foglietto preliminare, recante l’antiporta e il frontespizio, sostituendolo con un carticino, assicurato da un breve risvolto, sul quale venne impresso il nuovo e laconico frontespizio; la vignetta venne semplicemente soppressa. Variante sconosciuta a tutte le bibliografie e mancante a Milano nella raccolta Beccaria della Biblioteca Ambrosiana» (Firpo, vol. I, n. 26, p. 611) .Firpo, Le edizioni italiane del «Dei delitti e delle pene», 1; Printing and the Mind of Man, n. 209; Books That Made Europe, p. 148; Govi, I classici che hanno fatto l’Italia