De dominio Serenissimae Genuensis Reipublicae in Mari Ligustico libri II

In 8 (cm 18 x 25), pp. (12) + 257 + (1) di errata + (1) con colophon + (1 bianca). Annotazioni manoscritte con grafia antica all'occhietto. Frontespizio allegorico con illustrazione incisa all'acquaforte e veduta di Genova sullo sfondo con la lanterna. Macchietta d'inchiostro al margine interno bianco di alcune pagine. Lieve mancanza all'angolo esterno inferiore di pagina 115, qualche lieve gora sparsa all'angolo esterno inferiore delle ultime pagine, ma buon esemplare nel complesso. Legatura coeva in piena pergamena. Edizione originale di quest'opera di diritto marittimo sulla contesa sul Golfo ligure che vedeva la citta' di Genova ascrivere a se' il dominio. L'opera parte dal presupposto, come in altra bibliografia sul tema, che il mare e' di per se' suscettibile di occupazione come la terra e che l'estensione della sovranita' dello Stato sul mare dipende dalla effettiva capacita' di controllare quello spazio. L'opera si divide in due parti: nella prima troviamo la teoria del dominio in generale, nella seconda quella del dominio genovese in particolare. Nei primi capitoli, l'A., risalendo anche alla Genesi, fa l'elenco delle antiche testimonianze storiche, giuridiche e teologiche elencando gli esempi di dominazione sulle acque fra le quali quello della Chiesa sul mare da Terracina al Monte Argentario. Borgo cita poi gli effetti del dominio fra i quali l'uso e l'usufrutto come per la terra. Poi passa a descrivere la storia, le virtu', i costumi dei Liguri e l'ordinamento della Repubblica. Genova, non diversamente da Venezia, aveva istituito delle speciali magistrature per il governo del mare, i Conservatori del mare, i Procuratori della Liguria, la Magistratura dell'Arsenale, e - come Venezia sul Mare Adriatico - poteva vantare diritti sul Mar Ligure. Nell'ultimo capitolo sostiene il diritto anche su particolari tratti del golfo: Nizza, Villafranca e Monaco. Platneriana, p. 153. Lozzi, I, 2145. Soprani, p. 239. Vinciana, 778.