Critica dell'estremismo. Gli uomini, le correnti, le idee del radicalismo di sinistra.

438 p. ; 20 x 12 cm. Lo spazio politico, 5-6. Il saggio è una «breve storia» delle dottrine dell'estremismo di sinistra. Dopo un primo inquadramento delle maggiori apparizioni dell'ultra-sinistra anteriori alla Rivoluzione francese, l'autore segue il formarsi e il manifestarsi delle concezioni estremiste, o «gauchiste», nell'epoca del proto-socialismo, negli anni di Marx, nei dibattiti del e sull'anarchismo, nei progetti di «azione diretta» del sindacalismo rivoluzionario. Vengono illustrate successivamente, in sintesi, le teorie del «radicalismo di sinistra» - criticate da Lenin - e via via le principali elaborazioni teoriche, dipartitesi dal marxismo. Parallelamente sono analizzati gli sviluppi di tutte le altre correnti estremiste (dal situazionismo al marcusianismo), che hanno esercitato, col loro irrazionalismo, un influsso immediato sui movimenti giovanili e studenteschi degli anni '60 e '70. L'interpretazione è accentuatamente critica: viene rivendicata la validità e la necessità dell'utilizzo delle categorie del marxismo-leninismo, nella lettura compiuta in Italia alla luce di Gramsci, per esprimere un giudizio, inplicito nell'opera e ripetuto nella parte finale, sull'assoluta incompatibilità esistente fra l'estremismo, in tutte le sembianze, e il moderno socialismo democratico. . Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile plastificato. Codice libreria 9361.