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Rare and modern books

BÉRIGARD, Claude Guillermet de (ca. 1590-1663)

Circulus Pisanus Claudii Berigardi Molinensis olim in Pisano, jam in Lyceo Patavino philosophi prim. De veteri et peripatetica philosophia in Aristotelis libros octo Physicorum. Quatuor de coelo. Duos de ortu & interitu. Quatuor de meteoris, & tres de anima [...] Opus in hac secunda editione auctius & retractatius

Paolo Frambotto, 1660

4500.00 €

Govi Libreria Antiquaria

(Modena, Italy)

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Details

Year of publication
1660
Place of printing
Padova
Author
BÉRIGARD, Claude Guillermet de (ca. 1590-1663)
Publishers
Paolo Frambotto
Keyword
seicento
State of preservation
Good
Binding
Hardcover
Condition
Used

Description

Sei parti in un volume in 4to (mm. 218x159). Pp. [20], 64, [8], 65-203, [9], 205-353, [9], 357-538, [6], 541-583, [7], 585-729, [25]. Segnatura: +6 ++4 A-H4 a4 I-Aa4 Bb6 2a4 Cc-Xx4 3a4(-a4) Yy-Xxx4 4a2 Yyy-Bbbb4 Cccc6 4a4(-a4) Dddd-Aaaaa4 Bbbbb1. Le carte a1, 2a1, Xx4 e Xxx4 sono bianche. All'inizio del volume sono rilegate 12 carte non numerate di indice, tratte da un'edizione dell'Amaltheus, che non pertengono alla presente edizione. Ogni sezione si apre con frontespizio proprio recante la marca tipografica. Le sezioni 2, 3 e 4 sono datate 1660, mentre le parti 1, 5 e 6 recano la data 1661. Iniziali, testatine e finalini decorati. Con inoltre il ritratto dell'autore inciso in rame da Giovanni Giorgi a p. ++4v e numerosi diagrammi xilografici nel testo (pp. 277, 308, 310, 334, 399, 402, 407, 428, 447, 494, 513 e 577). Firma di possesso di mano coeva sul secondo risguardo libero, che recita: “Hic liber est Ippoliti de [?]”. Mezza pelle dell'Ottocento, dorso riccamente ornato in oro con tassello in marocchino rosso e titolo in oro. Alcuni fascicoli leggermente bruniti, qualche arrossatura marginale, ma nel complesso ottima copia fresca e genuina.
Edizione definitiva e notevolmente aumentata di quest'opera che si basa sulle lezioni tenute dal Bérigard presso lo Studio di Pisa. Rispetto alla prima edizione stampata a Udine nel 1642 (e ristampata senza variazioni sempre a Udine nel '43 e nel '47), questa nuova edizione padovana fu interamente rivista e cospicuamente aumentata, passando da poco più di 140 pagine ad oltre 800.
Il Circulus pisanus si presenta in forma di dialogo tra Charilaus, un seguace di Aristotele, e Aristaeus, che apoggia invece la filosofia pre-socratica e, in particolare, l'atomismo di filosofi come Anassimandro, Empedocle ed Anassagora. L'opera celebra sin dal titolo le “disputationes circulares”, ossia le dispute accademiche che ebbero un ruolo molto importante nell'insegnamento dell'autore a Pisa. Benché Bérigard sia molto prudente nell'esporre le teorie atomistiche condannate dalla Chiesa e le idee della nuova filosofia di Cartesio e Galileo e ufficialmente rimanga nei limiti della dottrina cattolica, appare evidente la sua sua simpatia per il nuovo metodo sperimentale applicato allo studio della natura e il libro descrive approfonditamente gli esperimenti sul vuoto e sulla caduta dei gravi condotti da Galileo.
Claude Guillermet Bérigard (o Beauregard o, italianizzato, Berigardo) nacque a Moulins intorno al 1590, benché altre fonti (Nicéron) ne pongano la nascita al 1578. Studiò medicina e filosofia e ottenne una laurea in “artibus” presso l'Università di Aix-en-Provence. Visse per un periodo a Lione e Parigi, prima di trasferirsi in Toscana nel 1625, probabilmente su invito di Christine de Lorraine. Dal 1627 al 1638 insegnò a Pisa, quindi dal 1639 fino alla fine dei suoi giorni a Padova. Nel 1632 pubblicò le Dubitationes in Dialogum Galilaei Galilaei, il primo attacco a stampa contro il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. Ciononostante Bérigard, che ebbe modo di conoscere Galileo di persona, fu sempre molto elogiativo nei confronti del grande scienziato pisano, come testimonia anche il Galilaei encomium che si trova a p. 563 del Circulus Pisanus.
Oltre a Galileo, sono molti gli scienziati del tempo ad essere citati nell'opera. Tra questi ricordiamo: Torricelli, Viviani, Cabeo, Bourdin, Boulliau, Mersenne, Cartesio, Digby, Kircher, Thomas Bartholin, Borelli, Copernico, Harvey e Hobbes. Anche il Syntagma philosophicum (1658) del Gassendi viene ampiamente citato per il suo atomismo, di matrice tuttavia molto diversa da quello del Bérigard. Gassendi, per altro, già dal 1633, grazie a Mersenne e Peiresc, conosceva le Dubitationes del Bérigard.
Benché questi paia recalcitrante ad oltreppasare i confine della scienza tradizionale, il Circulus Pisanus si presenta indiscutibilmente come un tributo alla nuova scienza sperimentale: oltre al sopra menzionato elogio di Galileo, l'autore espone con competenz
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