Details
Place of printing
Mediolani
Author
Ferrario Philippo Alexandrino
Publishers
Hieronymum Bordonium
Keyword
vite dei santi, religione, Agiografia
Description
In 4°,cm. 22x17 pp.1c.b.,- (84)-822-(i.e.824)- 1c. b.(ripetuta la numerazione alle pagg. 719-720) ,Solida leg. coeva in piena perg. rigida, titolo in oro al dorso su tassello frontespizio rosso e nero marca tipografica xilogr. : Due mani escono dalle nuvole: quella di sinistra con una palma, l'altra con un bordone. al centro : In labore solamen. in cornice . Motto : Iustus ut palma florebit. Tagli spruzzati Timbri di sigillo cardinalizio Due minuscoli fori di tarlo al margine bianco delle ultime 5 cc. Ottimo esemplare Filippo Ferrari nato a Oviglio (AL) nel 1551 (morì a Milano nel 1626) fu un ecclesiastico dell’Ordine dei Servi di Maria di un certo rilievo nella cultura religiosa tra la fine del cinquecento e l’inizio del seicento. Questa sua opera Catalogus sanctorum Italiae è la più conosciuta e venne stampata a Milano nel 1613. Il modello dell’opera richiama il Catalogus Sanctorum del veneziano Pietro Nadal redatto nel 1370 come testo agiografico di grande diffusione a stampa a partire dall’edizione di Vicenza del 1493 ed il Martyrologium Romanum di Cesare Baronio. A partire dal Seicento, e poi a seguire addirittura fino ai primi decenni del Novecento, la lista dei santi patroni della città si era allungata di un’innumerevole lista di nomi assicurando in tal modo la protezione soprannaturale per numerosi santi per ogni giorno dell’anno. Sin dalle origini del cristianesimo l’Italia ha goduto di una situazione di privilegio, per essere stata la terra in cui più numerosi sono stati annoverati i martiri delle persecuzioni da parte delle autorità romane nei confronti dei fedeli della nuova religione diventando dunque un enorme raccoglitore di santi e di reliquie. Nel contesto di una crisi dei poteri in Italia per tutto il medioevo i vescovi assunsero un ruolo anche sociale , venivano seppelliti nelle chiese cattedrali da loro erette e venerati come santi, si assommarono quindi santi martiri, a santi patroni, dando vita a piccoli pantheon di protettori soprannaturali, nasceva dunque la necessità di compilare veri e propri cataloghi che li elencassero tutti come il “ Catalogus Sanctorum Italiae” del frate servita Philippo Ferrario Alexandrino che che li ha suddivisi nei giorni dei dodici mesi. Sono descritti in latino 1500 santi italiani con notizie della loro vita e dei loro miracoli e segue per ciascuno una “Annotatio” in cui l’autore aggiunge richiami e riferimenti di vario tipo. Altri 300 santi sono elencati nell’indice senza scheda corrispondente.