Capitalismo e classe operaia in provincia di Massa-Carrara. Dall'Unità d'Italia all'età giolittiana.

XIV, 371 p.; 21 x 14 cm. Biblioteca di storia toscana moderna e contemporanea. Studi e documenti, 12. «Libro vivo e interessante questo non solo come esempio di un certo tipo di ricerca, ma anche e soprattutto per l'oggetto della ricerca stessa. La zona apuana infatti, per lo sviluppo della industria marmifera e per particolari vicende storiche remote e recenti, costituisce un angolo d'Italia con caratteristiche peculiari assai spiccate, ed ha presentato e presenta una situazione economica e sociale per molti aspetti si può definire atipica". Ma al tempo stesso, per la posizione geografica e per effetto di vecchi e nuovi legami politici e culturali, questa zona è tutt'altro che isolata; anzi essa partecipa alla vita politica e culturale della Toscana grazie ai suoi intensi rapporti con Pisa, con Livorno e con Firenze. Inoltre, sia direttamente, sia attraverso la Lunigiana interna (Val di Magra), unita alla provincia di Massa e Carrara dall'Unità in poi, la zona apuana ha forti legami, che si sono intensificati proprio nel periodo studiato in questo libro, con l'Emilia occidentale da un lato e con La Spezia dall'altro. Infine, durante il primo cinquantennio unitario, lo sviluppo notevolissimo dell'industria marmifera, in larga misura esportatrice, ha contribuito a collegare le vicende particolari di questa zona "atipica" a quelle generali dell'economia capitalistica e del movimento operaio in Italia e in Europa. (dalla Prefazione di Giorgio Candeloro). Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile di colore grigio con impresso il titolo al piatto e al dorso. Codice libreria 7236.