Candaule. Vigilia di nozze. Riccardo il Tiranno. Da uno spiraglio. Racconti

LIBROPrima edizione.Esemplare molto buono e fresco (restauri professionali al dorso, minime fioriture all’interno).Nonostante la morte in giovane età, aveva appena trentatré anni, Roberto Sacchetti riuscì a imporsi come uno dei protagonisti della scapigliatura. Torinese di origini, divenne avvocato senza mai rinunciare alla sua vocazione letteraria e giornalistica: fu tra i fondatori de «Il Velocipede» insieme all’amico Faldella, frequentò la Società Dante Alighieri di Torino con Molineri, Giacosa, Camerana e lo stesso Faldella, fu legato ai milanesi Boito e Praga. E la vocazione letteraria prese il sopravvento sull’attività legale quando entrò nella redazione del «Pungolo», per poi divenirne redattore capo. -- È proprio in questa sede che pubblicò nel 1877 Le memorie del presbiterio, portando a termine l’opera iniziata da Praga. Non mancarono le pubblicazioni in volume: nel 1876 uscì il romanzo Cesare Mariani, seguito nel 1878 da Tenda e castello e Cascina e castello; ancora, nel 1879 vide la luce la silloge di racconti che qui presentiamo: l’opera si apre con il lungo racconto «Candaule», che dà il nome al volume, già apparso sul «Pungolo» l’anno precedente, tra il 17 agosto e il 22 settembre, senza variazioni di rilievo (Sacchetti, Candaule, a c. di F. Lioce, p. 27); seguono, in prima edizione assoluta, i tre racconti più brevi «Vigilia di nozze», «Riccardo il tiranno» e «Da uno spiraglio». -- Il libro riscosse un grande successo, anche di critica: Matilde Serao, recensendo la raccolta sulla «Gazzetta Illustrata» del 6 aprile 1879, scrisse che il Sacchetti «porta nei suoi lavori una esuberanza di passione; senza cadere nella esagerazione del Verga che stanca ed opprime, egli è energico, focoso, impetuoso in modo da far palpitare di ansietà il suo pubblico. Abbonda lo studio psicologico, lento, accurato, finissimo». -- E venendo ad anni più recenti, favorevolissimo è anche il giudizio di Contini, che in «Vigilia di nozze» individua una «leggerezza ed esattezza espressiva» senza paragoni nel resto della produzione sacchettiana; mentre attribuisce a «Riccardo il tiranno» il merito di essere «il solo testo che c’introduca nella Torino suburbana degli anni della “Dante”, quando la città, che fa da fugace e insignificante sfondo a qualche pagina di Faldella o di Calandra, è così sintomaticamente assente da questa Scapigliatura insomma provinciale e rurale» (Contini, Racconti della scapigliatura piemontese, pp. 34, 36). -- L’edizione risulta piuttosto rara, censita solo in una decina di copie nell’Opac Sbn.F. Lioce (a cura di), R. Sacchetti, «Candaule», Salerno editrice, 2007