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Rare and modern books

Speroni Sperone

Canace Tragedia del Sig. Sperone Speroni alla quale sono aggiunte alcune altre sue composizioni, et una apologia, et alcune lettioni in difesa della Tragedia

1596-1597

320.00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italy)

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Details

Year of publication
1596-1597
Place of printing
Venetia
Author
Speroni Sperone
Keyword
TEATRO PRIME EDIZIONI
Languages
Italian

Description

In 4° (18,9x13,5 cm); due tomi in un volume: (8), 253, (1) pp. e (8), 215, (1) pp. Legatura ottocentesca in mezza-pergamena con autore e titoli impressi su fascetta in pelle al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata. Frontespizio della prima opera con bella marca tipografica di Alberti con immagine della Sibilla (donna con libro aperto nelle mani) e la scritta Sibylla al margine basso, tutta la figura entro medaglione riccamente decorato. Al frontespizio della seconda opera marca tipografica di Meietti in cornice figurata con immagine di due galli, di cui uno becca chicchi di granturco, al centro la pianta con le pannocchie e motto "non comedetis fruges mendacii". In ultima carta marca tipografica di Alberti con immagine della Sibilla (donna con libro aperto nelle mani) e la scritta Sibylla al margine basso. Nota bibliografica manoscritta alla prima carta bianca. Quarta edizione della prima opera, ma prima a presentare le “lettioni in difesa della tragedia” comprendenti vari scritti di Speroni in difesa del suo lavoro e contro il 'Giudizio' del Cavalcanti ed il 'Prologo in persona di Venere' e prima edizione della seconda opera. Sperone Speroni (Padova, 1500 – Padova, 1588) fu un celebre scrittore, commediografo e filosofo padovano. Membro dell'Accademia degli Infiammati fu grande amico di Torquato Tasso che si affidò a lui per la revisione della “Gerusalemme liberata”. Insieme al Trissino, fu una delle figure più importanti del classicismo cinquecentesco anche se in modo ancor più estremo. Ad esempio, Speroni criticava il Trissino perché aveva tratto il soggetto della sua Sofonisba da fatti storici, invece che dalla mitologia. La prima opera qui presentata è una delle sue più celebri opere, la tragedia Canace. Uscita una prima volta nel 1546, di nuovo stampata nel 1550 e riedita nel 1566, l’opera ebbe subito grande successo, tanto da influenzare in modo molto marcato la produzione tragica della seconda metà del XVI° secolo. Nonostante il successo dell’opera, lo scritto incontrò una forte critica da parte di alcuni letterati, primo fra tutti Bartolomeo Cavalcanti come sottolinea anche il Gamba, 1654: "Edizione arricchita da varie composizioni e soprattutto dalla difesa che lo Speroni compose per la propria tragedia criticata da Bartolomeo Cavalcanti." Scrive così Pierr-Louis Ginguené, riferendosi alla Canace nella sua “Histoire littéraire d'Italie” «L'une des tragédies qui fit alors le plus de bruit fut la Canace du savant Sperone Speroni (1500-1588). (.) Il se répandit des copies de la Canace dans l'Italie entière ; il s'en fit bientôt des éditions pseudonymes et fautives dont le Speroni se plaignit inutilement. Avant même qu'elle eut acquis cette publicité, on avait fait courir en manuscrit un jugement sur la Tragédie de Canace et Macare, dans lequel l'ouvrage et l'auteur étaient durement critiqués, et quant à l'invention et quant au style. Le Speroni, qui avait d'abord méprisé ce Jugement, le voyant ensuite imprimé se mit à rédiger une Apologie, qu'il n'acheva cependant pas (.) Ceux qui en ont le plus approuvé le style y louent surtout une aisance et une certaine délicatesse ignorées jusqu'alors dans la poésie dramatique. Ils pensent que la Canace peut avoir, en cela, servi de modèle au Tasse dans son Aminta, et au Guarini dans son Pastor fido.». La seconda opera, in prima edizione, pubblicata solo postuma, contiene diverse orazioni di Speroni rivolte ad alcuni celebri personaggi del cinquecento ed considerato come uno dei massimi esempi dell’eccelsa arte oratoria di Speroni che sviluppò e portò a compimento l’oratoria rinascimentale. Il volume contiene: Al Re Filippo di Spagna; Al Re Antonio di Navarra della Pace col Re di Francia; In morte di Giulia Varrana Duchessa di Urbino; Al Principe di Venezia Luigi Mocenigo, nella sua creazione; In morte del cardinal pietro Bembo; A Giacopo Cornaro Capitanio di Padova nella sua partita; A Girolamo Cornaro Capitanio di Padova nella sua partita; Contra le Cortigiane; A gli Accademici Infiammati di Padova quando fu suo Principe. Qualche live macchiolina di foxing e brunitura (nella seconda opera) in poche pagine ed ininfluenti, dovute alla qualità della carta e nel complesso esemplare in buone condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Per la prima opera: Gamba 1654; Allacci 159; Salvioli 620; BMC 636; Adams A-1564; Fontanini, Bibliot. eloquenza ital. I, p. 470. Per la seconda opera: Graesse VI 466; Adams S 1574; Gamba 931; Razzolini 323; Poggiadi I p. 369.
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