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Rare and modern books

AA VV

Brueghel - I Classici dell'Arte

Skira - Rizzoli - Corriere della Sera, 2003

10.00 €

FAHRENHEIT 451 DI SALA MASSIMILIANO

(TROMELLO, Italy)

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Details

Year of publication
2003
Author
AA VV
Pages
189
Volume
1
Publishers
Skira, Rizzoli, Corriere della Sera
Dust jacket
No
State of preservation
As New
Binding
Softcover
Inscribed
No
Print on demand
No
Condition
Used
First edition
No

Description

In principio, bastò una semplice canna di legno a favorire facili interpretazioni e illazioni su Pieter Bruegel. Successe perché il giovane pittore fiammingo si innamorò d#una servotta, assai più vogliosa di divertirsi che non d#accasarsi. Bruegel invano le prometteva il matrimonio, la ragazza, bugiardissima, seguitava a ingannarlo. Il pittore cercò di persuaderla con un patto: prese una canna e decise che per ogni bugia avrebbe inciso una tacca nel legno. Se entro un breve tempo la canna fosse stata crivellata come uno zufolo, addio bella# Innamorato ma non sciocco, Bruegel, per meglio provare la ragazza, scelse una canna assai lunga, che tuttavia ben presto si rivelò intaccata fino al fondo. E un aneddoto boccaccesco, e per via di aneddoti simili fu giudicato Bruegel lungo circa tre secoli. Lo si vide contadino e poi borghese, cattolico di stretta osservanza e poi #libertino#, umanista e poi filosofo e poi satirico; è stato ritenuto un seguace di Hieronymus Bosch e poi l#ultimo dei primitivi, il grande pittore della tradizione fiamminga e poi un semplice realista, un paesaggista, un pittore di genere, un inventore di realtà favolose#
(Dalla Presentazione di Giovanni Arpino)

Pieter Brueghel è il capostipite di una delle principali dinastie fiamminghe di pittori. Le sue opere costruiscono una saga di villaggi, di paesani, di feste, di santi immersi in una visione della Natura di sapore preromantico, nutrita di fantasia, di fascino e di tutte le suggestioni di un mondo profondamente diverso e lontano dalla compostezza formale, dall#equilibrio e dalla sintesi classica delle esperienze italiane. Gli anni di Brueghel sono gli anni in cui in Italia si confrontano Michelangelo e Leonardo, gli anni di Palladio, di Tiziano. E il periodo della linea aulica, della sconvolgente sublimazione dell#uomo nei suoi bagliori di perfezione, di sintesi formale, di equilibrio. La fase matura del Rinascimento italiano, e delle riflessioni immediatamente successive, è il contraltare di un mondo nordico, umano, grottesco, che esplora se stesso nei suoi aspetti più biechi, volgari, popolani, caricandoli di valori simbolici, e proponendoli con distaccato disincanto. La critica, i contemporanei, gli storici lo videro contadino e poi borghese, bigotto e libertino, ritrattista del popolo, paesaggista, pittore di genere e fine umanista capace di costruire sofisticate macchine da interpretare, piene di simboli e di dotte corrispondenze.
(Dal saggio di Pietro Allegretti)