Details
Place of printing
Milano,
Pages
pp. [8] 238 [2] con errata corrige.
Series
«Biblioteca battagliera»,
Publishers
Giuseppe Cozzi, Editore,
Binding description
brossura originale in carta azzurra stampata in rosso e nero, conservata in bella legatura in mezza pelle blu finemente decorata al dorso in oro e con inserti in marocchino, piatti marmorizzati sui toni del blu, taglio superiore oro,
Description
LIBROPrima edizione.Esemplare molto buono (leggere escoriazioni al dorso, qualche fioritura passim, pagine lievemente brunite, come usuale), a pieni margini; ex libris di Severo Cappellini al contropiatto anteriore.Romanzo parzialmente autobiografico, Alla conquista del pane mette in scena le vicende del giovane Giorgio che dalla campagna emigra a Milano, rimanendo schiacciato dagli spietati meccanismi della città e sviluppando così radicali posizioni di critica sociale. -- Ancora una volta, come era stato per Milano sconosciuta, Valera è mosso da motivazioni prettamente politiche: «se descrive la miseria che devasta molte esistenze, se descrive l’estrema povertà di tutto un mondo, lo fa per offrire una prova delle sue denunzie e non per commuovere gli animi o per offrire un efficace spunto narrativo» (Mariani, Storia della scapigliatura, p. 627). -- All’occhietto si legge «Biblioteca battagliera» e a p. [7] l’annuncio «Alla conquista del pane seguiranno altri due volumi Battaglie — In mezzo alla Borghesia. [.] Nell’uno e nell’altro, vedrete l’eroe di questa storia vera, in una stamberga stracca di vita, solo, colle sue lagrime, i suoi bocconi di pane e la sua audacia, avventarsi sulla popolaglia inguantata, per fare della società incanaglita che non l’ha voluto, un cimitero». In realtà, nessuno dei due romanzi vide la luce, e Alla conquista del pane è dunque il primo e unico titolo della “battagliera” collana. -- Accusato dalla critica coeva di essere uno scialbo imitatore di Émile Zola e di soffermarsi su inutili dettagli di una «crudezza ributtante» («Nuova Antologia», seconda serie, vol. XXXVIII, 1883, pp. 591-2), il romanzo ottenne tuttavia notevole successo e fu più volte ristampato, con il titolo mutato in La vitaccia di un povero cristo: tra il maggio 1901 e il febbraio 1902 in appendice a «La Folla» e nel 1921 presso l’editore Allara di Casalmonferrato. -- L’edizione è poco comune, se ne contano solo una decina di esemplari nell’Opac Sbn.Viazzi, «Appunti sulla prosa di Paolo Valera», in «Belfagor», a. XXVIII, n. 2, 31 marzo 1973. Mariani, pp. 626-7.